Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 30 dicembre 2011 La strada Graziani che collega l’abitato di Brentonico con Bocca Navene, viene da sempre chiusa al traffico veicolare, nel tratto tra S. Valentino e Bocca Navene, a partire dai primi giorni di novembre fino a maggio dell’anno successivo. Le ragioni della chiusura vanno ricercate principalmente nelle problematiche legate alla sicurezza degli utenti e operatori, nonché all’analisi costi-benefici che non ne giustificano il mantenimento nel periodo invernale. Di questa chiusura se ne avvantaggiano anche altri aspetti: quello ambientale (tra novembre e maggio questo fazzoletto di territorio può finalmente respirare, libero da rumori e smog dei veicoli che in certe giornate estive raggiungono livelli insostenibili), e quello turistico, perlomeno quel turismo che dà centralità all’ambiente, con i visitatori che si avvicinano al territorio con rispetto e ricevono ciò che la natura più facilmente può regalare: emozioni, serenità, felicità. Di questo tratto di strada mi sono già occupato con una precedente interrogazione (n. 2394 del 11 gennaio 2011) alla quale l’assessore ai lavori pubblici ambiente e trasporti ha risposto il 10 maggio 2011. Oggetto della precedente interrogazione era la circostanza che – pur in presenza del divieto di transito sulla strada, da novembre a maggio – si era inopinatamente provveduto allo sgombero della neve verso fine dicembre. L’intervento, giustificato secondo gli Uffici provinciali competenti dalla necessità di verificarne lo stato di conservazione anche al fine di consentire l’accesso ad eventuali mezzi di soccorso in caso di incidenti e/o calamità, ha di fatto trasformato la strada in una pericolosa pista ghiacciata. Tant’è che gli incidenti si sono puntualmente verificati. Probabilmente sarebbe stato molto più saggio non rimuovere la neve attendendo il disgelo naturale primaverile per effettuare gli accertamenti del caso. Ad eventuali incidenti si sarebbe potuto far fronte con l’intervento dell’elisoccorso (come avvenuto in qualche caso pur con la strada sgombera dalla neve ma completamente ghiacciata). Ritorno ora sull’argomento perché l’ordinanza emessa quest’anno limita il divieto di accesso al tratto di strada che dall’albergo Graziani prosegue verso il confine con il territorio veronese (la Provincia di Verona ha chiuso il traffico sul tratto di propria competenza, fino al 10 maggio). Sembra dunque una ordinanza atta a prefigurare un intervento di sgombero neve fino all’albergo Graziani, senza tenere in nessun conto gli oneri ed eventuali responsabilità in caso di sinistro, ed in palese contraddizione con le motivazioni della premessa, motivazioni che implicherebbero la chiusura di tutto il tratto di strada, come fin qui avvenuto. Per non parlare del malcontento generato fra coloro – e sono probabilmente i più – che non gradiscono l’apertura anche nel periodo invernale al transito con veicoli a motore, perché desiderano poter utilizzare la strada naturalmente innevata per salubri camminate sulla neve, in un ambiente per pochi mesi liberato completamente dal traffico. Capisco le difficoltà per la gestione dell’albergo, ma è evidente che chi sceglie di gestire una struttura alberghiera in una zona non accessibile con i normali mezzi di trasporto durante alcuni mesi dell’anno (e ve ne sono molte strutture simili in Trentino, si pensi a molti rifugi di montagna) deve tener conto di questo dato di fatto. Insomma le esigenze di un albergo non devono necessariamente prevalere sulle esigenze di tutela ambientale e di altre forme di turismo, altrettanto e forse più redditizie anche sotto il profilo economico complessivo. Tanto premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere: quali sono le ragioni per le quali la consolidata consuetudine di chiudere al traffico l’intero tratto della strada Graziani sia stata abbandonata, limitando la chiusura al solo tratto finale, dopo l’albergo, assumendosi costi non giustificati dai volumi di traffico (come si evince dalla stessa motivazione dell’ordinanza) e scontentando così molti residenti e turisti che preferirebbero la completa chiusura della strada al traffico senza lo sgombero della neve. Cons. Roberto Bombarda |
ROBERTO
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